Comunicato Stampa n° 4

Già oltre 60 equipaggi iscritti al Rally Prealpi Orobiche ACI

 

In calendario il 24 e 25 di questo mese sulle strade di quattro Valli bergamasche. Le iscrizioni si chiuderanno il 14. Coinvolte nell’organizzazione oltre 300 persone. Un segnale di ripartenza, sperando che all’ultimo possa esserci anche il pubblico.

Il Rally Prealpi Orobiche nr. 35 dell’Automobile Club Bergamo si avvicina alla data dell’evento sportivo, in calendario il 24 e 25 aprile. Due i percorsi su cui si confronteranno gli equipaggi al via: uno può essere definito della storia e della memoria ed è quello dei Colli di San Fermo, sabato 24; l’altro è quello dell’ultimo mondiale, nello scorso dicembre, nei due tratti di Selvino e della Valserina, domenica 25.

Si affolla il “parterre” dei partecipanti: sono già una sessantina gli equipaggi che si sono iscritti e c’è ancora tempo fino a mercoledì 14, quindi con un quasi certo allungamento della griglia dei partenti.

Il via sarà dato ad Albino, con salita ad Altino, da dove si scenderà su Gaverina per raggiungere Grone: da qui scatterà la competizione sul tratto Grone-Colli di San Fermo. Quattro Valli unite: la Seriana, la Cavallina, la Calepio e la Brembana nel nome di un’antica ed estesa passione.

L’indomani, nuovo punto d’incontro ad Albino con salita a Selvino: da qui primo PS fino a Sambusita, poi secondo da Ambriola a Cornalba: e questi sono i terreni di gara sui quali si è deciso il titolo del mondiale di rally 2020.

Per il direttore dell’ACI Bergamo, Giuseppe Pianura si tratta di “un notevole sforzo organizzativo, che impegna risorse umane ed economiche, con vasto spiegamento di volontari in un perfetto gioco di squadra. Si va dalle problematiche per la messa a punto del progetto alla complessità della manifestazione, con situazioni ogni volta diverse e allo stesso tempo stimolanti, perché ogni volta con scenari diversi”.

Rilevante anche l’investimento finanziario, che si aggira sui 120 mila euro.

“Ma è un bel segnale che mandiamo al territorio – sottolinea il presidente dell’ACI Bergamo, Valerio Bettoni – in un tempo che sta mettendo tutti alla prova con i prolungati divieti e limitazioni e con una crisi che sta facendo sentire sempre di più i suoi pesanti contraccolpi. L’anno scorso abbiamo dovuto rinunciare, quest’anno speriamo ancora in un colpo di coda dell’ultimo momento che consenta la presenza del pubblico. Se non ci fosse, la disputa del nostro Rally aiuta almeno a rialzare la testa e a cogliere sintomi che Bergamo c’è e non si ferma. I motori portano vita”.

Bettoni mette in evidenza poi il ruolo dell’ACI nella realtà bergamasca, “dove viaggiano più di un milione di mezzi motorizzati e dove l’ACI conta 24 mila iscritti, con 23 delegazioni presenti sul territorio e 10 delegazioni della Sara Assicurazioni che è della costellazione ACI. Oltre che momento sportivo, il Rally sta a dire che vogliamo lasciarci alle spalle questa situazione. Si deve andare avanti”.

Quanto alle date del 24 e 25 aprile, queste vanno concordate con Roma, tenendo conto del calendario nazionale. “Stiamo lavorando sodo e anche molto bene – si inserisce Michele Gregis, presidente della Commissione Sportiva dell’ACI Bergamo e pluricampione nazionale di rally e la conferma viene anche dalla rispondenza di iscrizioni che arrivano in questi giorni anche da altre province lombarde e oltre. Dal punto di vista sportivo, sono prove estremamente tecniche, molto belle. I piloti dello scorso mondiale in dicembre le hanno giudicate come il top in materia. Contiamo su un Rally Prealpi Orobiche molto avvincente e combattuto e sarà un’offerta con una sua valenza pure dal punto di vista del ritorno alla normalità. La gente ha anche bisogno di svagarsi un attimo”.

Valutazione, questa di Gregis, pienamente condivisa e sottoscritta dall’avv. Antonio Bonomi, vice presidente ACI, secondo cui “può essere un momento di ripartenza dello spirito sportivo nella Bergamasca e non solo, in un momento di crescente difficoltà per le persone e la gente, provate da questa sfiancante pandemia. Siamo riusciti a varare il Rally grazie alla collaborazione di tutta la direzione dell’ACI, dei delegati, dei commissari di gara e – aspetto molto confortante – della disponibilità di un folto gruppo di volontari. Basterà considerare che sono coinvolte 300 persone: un avvenimento che si annuncia di aggregazione e in parallelo di perseguimento degli obiettivi dell’ACI”.

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